Carbossiterapia

Carbossiterapia

Che cosa'è la carbossiterapia?

La carbossiterapia è una tecnica che consiste nella somminitrazione sottocutanea di una determinata quantità di CO2 allo stato gassoso. Moltissimi inestetismi possono essere trattati con questa tecnica senza dover ricorrere alla chirurgia.

Per cosa può essere utilizzata?

La carbossiterapia trova ampio impiego in medicina, ma si rivela utile sopratutto nel trattamento di:

  • Insufficienze venose e linfatiche;
  • Disturbi caratterizzati da un'alterazione della microcircolazione;
  • Ulcere delle gambe;
  • Psoriasi;
  • Invecchiamento cutaneo (come trattamento coadiuvante);
  • Cellulite e adiposità localizzate;
  • Smagliature;
  • Cicatrici ipertrofiche;
  • Alopecia;
  • Fenomeno di Raynau.

Come funziona?

Inseguito alla sua somministrazione sottocutanea l'anidride carbonica stimola il flusso ematico locale, il quale a livello del tessuto adiposo da luogo ad una cascata di segnali che termina con la lipasi, procurando il tanto ricercato effetto dimagrante.

Come si esegue?

Trattandosi di un trattamento medico deve essere effettuato solo da medici specializzati. La somministrazione di CO2 sottocutanea avviene mediante aghi sottilissimi collegati a tubi sterili che erogano il gas. Il trattamento in linea di massima non è doloroso, ovviamente la percezione è determinata dalla zona della somministrazione. Il trattamento dura dai a 15 ai 30 minuti a seconda del tipo di inestetismo/patologia da trattare e la sua gravità. Al termine della seduta sarà possibile riprendere le normali attività ma comunque è importante seguire l'indicazioni del proprio medico.

Effetti collaterali

Nonostante sia un gas innocuo i possibili effetti collaterali che si possono manifestare sono i seguenti:

  • Dolore durante il trattamento;
  • Sensazione di fastidio nel momento in cui il gas viene iniettato sottocute;
  • Sensazione d'indolenzimento cutaneo;
  • Comparsa di piccoli lividi in corrispondenza dei siti d'iniezione.

Controindicazioni

  •  Insufficienza respiratoria cronica;
  • Insufficienza renale ed epatica (l'anidride carbonica, infatti, viene eliminata principalmente tramite reni e fegato, e una disfunzione di tali organi potrebbe portare alla comparsa di gravi effetti collaterali);
  • Patologie cardiache ed insufficienza cardiaca;
  • Diabete;
  • Anemia grave;
  • Trattamenti in corso con inibitori dell'anidrasi carbonica;
  • Gravidanza.
In generale è cosigliato sottoporsi ad una visita di controllo preliminare prima di procedere con il trattamento.
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